MAYA NON SPERA PIU’. HA 9-10 ANNI, E’ UN BELLISSIMO INCROCIO PASTORE TEDESCO, DA 8 ANNI VIVE CHIUSA DENTRO UN BOX DI SOLO CEMENTO DI 5 METRI PER 3, IN CUI VIVONO IN 5 CANI, SENZA MAI USCIRE.
MAYA NON E’ MAI USCITA DA LI’, NON HA PIU’ CAMMINATO, NON HA PIU’ VISTO L’ERBA.
IN OTTO ANNI SOLO UNA VOLTA LE VOLONTARIE SONO ANDATE DA LEI, SOLO UNA VOLTA DEGLI ESSERI UMANI L’HANNO GUARDATA, ACCAREZZATA, LE HANNO PARLATO.
MAYA NON SI AVVICINA PIU’ ALLE GRATE, RIMANE SENPRE SCHIACCIATA CONTRO LA PARETE COME LA VEDETE, IN FONDO, CON LA TESTA PIEGATA, BASSA.
E’ RASSEGNATA, DISPERATA, NON ALZA PIU’ NEMMENO GLI OCCHI.
NON HA NULLA DA GUARDARE, NULLA DA ASPETTARE.
BASTEREBBERO DELLE COCCOLE, UNA PASSEGGIATA, PER FARLA RINASCERE, PER FARE ALZARE ANCORA I SUOI OCCHI .
MASSIMA DIFFUSIONE ! 20/10/2015- Frosinone: adottabile nel Nord e Centro Italia.
Maya è un incrocio pastore tedesco molto bella, con il pelo folto biondo rossastro, ed è buona, sarebbe stata una cagnolina intelligente, vitale, felice.
Invece Maya resta sempre addossata alla parete di cemento del box con la testa piegata, non la alza più.
Perché questa piccola ha 9-10 anni e sono ormai 8 anni che vive chiusa in un box di cemento di 5 metri per 3, in cui vivono in 5 cani, senza mai, mai uscire .
Da lì Maya non è uscita mai, e non uscirà mai se non morta, lei lo ha capito, se noi non interveniamo a salvarla.
Vive in una privazione sensoriale continua, senza nulla da guardare.
Da quei box i cani non vedono nulla, neppure guardando fuori dalle sbarre.
Davanti ai loro box, per quanto sporgano i loro musi dalle grate, per quanto si sforzino, mese dopo mese, anno dopo anno, vedono solo un piccolo corridoio di cemento. Nessuno arriva mai ad aprire il cancello del box.
Da 8 anni Maya non fa una passeggiata, non posa le sue zampe sull’erba, non la profuma. Da otto anni non vede un prato.
Da otto anni non incontra nessuno. Non ha niente da guardare e nessuno va mai per lei.
I volontari in quel canile non vanno, è troppo lontano, sperduto fra le montagne. Si recano lì solo 1 volta al mese per scattare le foto, nella speranza con queste poche foto di salvare qualche povera anima .
In otto anni solo una volta i volontari sono entrati nel suo box. Le prime persone che andavano da lei.
Maya è buonissima, si è lasciata accarezzare, coccolare, ma senza speranza.
Non è venuta alle grate, rimaneva sempre schiacciata contro la parete di cemento, come se solo quella fosse la sua unica realtà, l’unico suo destino.
Non alza la testa, non abbiamo potuto fotografare i suoi occhi.
Maya rimane sempre con la testa bassa, non la alza, non ha più speranza.
E’ disperata, spenta, non aspetta più niente.
Non alza gli occhi perché non ha nulla da guardare. Sa che nessuno entra per lei per portarla fuori, per farla vivere. Forse aspetta solo di morire.
I suoi occhi sempre bassi sono rivolti al cemento, l’unico suo compagno in 8 anni.
E’ buonissima con gli altri cani, e se fosse spazzolata, una volta, una sola, il suo pelo biondo e folto risplenderebbe, Maya sarebbe ancora bellissima.
Da 8 inverni sta sul cemento freddo e bagnato, gelato fra poco, con solo una pedana umida su cui dormire. Neppure una cuccia hanno questi cani.
Basterebbe poco per farle rialzare la testa, basterebbe che per la prima volta in otto anni il cancello del suo box si aprisse e qualcuno la facesse uscire.
Le basterebbe arrivare su un prato e posare il suo vecchio muso sull’erba.
Allora i suoi occhi si alzerebbero, avrebbero dopo tanto tempo qualcosa a cui guardare e dopo essersi saziati dei colori dell’erba si poserebbero finalmente su di noi, con una gratitudine, un calore, che ci farebbe sentire vivi, ci farebbero sentire di esistere veramente per qualcuno.
Una pappa buona, che lei da 8 anni non mangia, basterebbe a farle alzare la testa. Delle coccole farebbero rinascere la fiducia nel suo cuore.
E una cuccia calda, per le sue ossa che assorbono continuamente il bagnato e il gelo di un box di cemento senza cuccia, in un canile di montagna.
Maya è ancora bellissima , ed è buona, discreta, non chiede nulla. E’ disperata, rassegnata a morire qui.
Per questo il miracolo di uscire, di essere salvata, per lei sarà ancora più grande.
Non lasciamola morire sapendo di non essere mai stata amata, in questo nulla che inghiotte l’anima e spegne la luce degli occhi.
Facciamo alzare ancora i suoi occhi, facciamo che vi si accenda ancora una luce. Per noi, per i colori, per gli alberi, per la vita.
Maya è sana, forse saprebbe anche andare al guinzaglio e sarebbe una compagna meravigliosa da avere al fianco, che ci amerebbe di un amore unico, come solo sanno amare coloro che da qualcuno sono stati tratti dall’inferno.
Per Maya la vita non è il denaro, il successo, ma solo il sogno di una casa calda e qualcuno che per amore, o forse solo per pietà, dica a questa splendida pastora tedesca, Vieni Maya, vieni a camminare sull’erba, andiamo a casa .
PORTEREMO MAYA DAPPERTUTTO CON UNA STAFFETTA.
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