KIWI di PALERMO, portato dal padrone senza pietà in un canile lager della Sicilia, terrorizzato e a rischio sbranamento (ne abbiamo perso alcuni per i quali avevamo fatto l’appello), aveva da quasi 2 mesi l’adozione.
Martedì 13 ottobre, sarebbe dovuto partire con staffetta appositamente organizzata, ma gli adottandi SONO LETTERALMENTE SCOMPARSI, facendogli perdere tutte le altre proposte e i soldi del periodo di permanenza in pensione, stante i tempi richiesti da queste persone.
MARTEDI' PROSSIMO KIWI DOVRA’ PARTIRE, NON PUO’ PERDERE QUESTO OCCASIONE, LA STAFFETTA DA PALERMO E’ GIA’ ORGANIZZATA.
Chi vuole concedere il suo amore a questo piccino per il quale era già stato preparato tutto, le volontarie avevano già predisposto il suo corredino e la staffetta…
AIUTATECI A NON VANIFICARE TUTTO IL LAVORO SVOLTO PER QUESTO SCRICCIOLO DI 3 ANNI, GRANDE COME UN GATTO…
Facciamo in modo che il lavoro ed il sacrificio dei volontari non si disperdano ancora una volta come polvere nel vento.
AIUTO URGENTE!!!!!!
YORKINO DI 5 KG, 3 ANNI, PORTATO DAL PADRONE SENZA PIETA’ IN CANILE, IN UN CANILE LAGER DELLA SICILIA.
IL PICCOLO E’ TERRORIZZATO, E’ CHIUSO IN UN PICCOLO BOX DI CEMENTO INSIEME AD ALTRI CANI PIU’ GRANDI CHE LO SOPRAFFANNO, E’ A RISCHIO DI SBRANAMENTO.
NON MANGIA, NON RIESCE AD ARRIVARE AL POCO CIBO GETTATO IN TERRA PER CUI I CANI LOTTANO, E ANCHE QUANDO ARRIVA A QUELLE CROCCHETTE GRANDI E DURE NON RIESCE A MANGIARLE.
CHIEDIAMO AIUTO PER LUI, UNO STALLO, UN’ADOZIONE, SUBITO.
MASSIMA DIFFUSIONE ! 28/08/2015- Prov. Palermo.
ASSOLUTAMENTE NO FACEBOOK.
Lo abbiamo chiamato Kiwi. Un nome dolce, verde come la speranza, come non è stata la sua vita.
Kiwi ha circa tre anni, è uno yorkino di soli 5 kg, aveva una casa e un padrone, forse viveva in casa.
Ma il suo padrone, senza pietà, un giorno lo ha portato in canile. Non in un canile qualsiasi, ma in un canile lager della Sicilia.
Kiwi si è ritrovato solo, privato di tutto. Adesso vive chiuso dentro un box di solo cemento di 2 metri per 3, in cui vivono tantissimi cani, tutti insieme, i grandi con i piccoli.
Da questo box i cani non escono mai, mai neanche una volta. E non vedono mai nessuno, sono sempre soli.
In questo canile nessuno va, né volontari né visitatori.
Kiwi non vede mai nessuno, neppure il mondo, perché le grate sono spesse e da fuori non si vede nulla.
Vede solo l’operatore che una volta al giorno gli porta il cibo.
I cani qui non hanno lo spazio per muoversi, non escono mai dai box, vivono in una privazione sensoriale infinita, senza vedere mai nessuno, né niente .
Il cibo è insufficiente per tutti e viene tirato in terra, non ci sono ciotole, i cani si azzannano per afferrare quel poco cibo.
E per la sofferenza, lo stress, la disperazione, tanti cani vengono sbranati a morte dai loro compagni di cella.
Kiwi è buono sia con gli umani che con gli altri cani, ma viene sopraffatto dagli altri cani, è così piccolo, il rischio è che venga ucciso, sbranato dagli altri cani per la disperazione, come spesso succede in questo canile.
Non mangia, non riesce ad arrivare al cibo per cui gli altri cani lottano, lui è troppo piccolo, e anche quando arriva alle crocchette sono troppo dure e grandi per lui, non riesce a mangiarle.
Sta digiunando, vive nella paura, gli occhi spalancati nel terrore, quando vede qualcuno abbaia, abbaia, chiede di essere tolto da lì, chiede disperatamente aiuto con l’unica voce che ha.
Viveva in una casa, non poteva credere Kiwi che esistesse l’inferno.
Invece l’inferno sulla terra esiste per i cani, e il suo padrone ce lo ha portato.
Kiwi è giovane ma qui non vivrà che pochi mesi, forse solo pochi giorni.
Adesso lo vedete così, sporco, terrorizzato.
Ma lavato e toelettato Kiwi sarà bellissimo, uno yorkino di cui voi sarete sempre orgogliosi, che mostrerete agli altri fieri.
Fieri soprattutto di avergli salvato la vita, di averlo tolto dall’inferno per restituirlo al mondo.
Kiwi è dolcissimo, si fa prendere in braccio dall’operatore.
Sembra cercare protezione fra quelle braccia, che però lo hanno abbandonato subito dopo, appena scattate le foto.
Solo noi possiamo proteggerlo.
Abbiamo poco tempo, salviamo Kiwi da una morte terribile.
Ha amato, è piccolo, indifeso ed è stato abbandonato da chi amava, abbandonato nel posto peggiore, dove non può sopravvivere.
Doniamogli noi una nuova vita.
Kiwi disperato vedrà che qualcuno andrà per lui, per prenderlo in braccio e stavolta portarlo fuori da quella gabbia minuscola in cui lo aspetta la morte .
E allora sospirerà, e appoggerà la testina sulle nostre spalle.
Sa che starà ritornando a casa.
FAREMO SALIRE KIWI DA PALERMO CON UNA STAFFETTA.
SCRIVETECI LASCIANDO UN VOSTRO TELEFONO, VI RICHIAMEREMO.
unacucciaperte@gmail.com »
Roberta.pe@tiscali.it »