Gatto egiziano : super adozione del cuore

leggete la storia di questo gatto e dateci una mano

NOI COME ASSOCIAZIONE ABBIAMO OFFERTO STALLO CASALINGO E ANCHE ALTRE OASI SI SONO OFFERTE DI OSPITARLO MA STIAMO TENTANDO DI TROVARE PER LUI ADOZIONE DEFINITIVA PRIMI CHE ARRIVI IN ITALIA.

MIO E' UN GATTO MOLTO SOCIEVOLE MA ABITUATO A VIVERE ALL'APERTO PERTANTO PER LUI SI CERCA UNA FAMIGLIA DISPOSTA AD ACCOGLIERLO IN CASA MA CHE ABBIA A DISPOSIZIONE ANCHE UNO SPAZIO ALL'APERTO PROTETTO E SICURO. ALL'INIZIO (2 O 3 MESI) MIO DOVRA' COMUNQUE RIMANERE IN CASA PER ABITUARSI AL NUOVO AMBIENTE E RICONOSCERE I MEMBRI DELLA FAMIGLIA ED ESSERE POI GRADUALMENTE INTRODOTTO ANCHE AGLI SPAZI APERTI.

CHI SI OFFRE PER LUI???????????

VERRANNO EFFETTUATI CONTROLLI PRE E POST AFFIDO A CASA DELL'ADOTTANTE E FIRMA DEL MODULO DI ADOZIONE

PER INFO CONTATTATE SONIA oppure www.amicideigatti.org ( 338.20.79.210 soniabenassi@laodan.it » CELL3487000008

"La istoria di Mio .... Un gattino egiziano speciale: bello, dolce, furbo, adorabile e con gran bisogno di una casa, una famiglia, di un punto di riferimento. Mio è saltato nelle nostre vite e nel nostro letto, nella stanza a pian terreno di un albergo di Marsa Alam una sera, tre settimane fa, con la simpatica e irresistibile prepotenza che chi ama e conosce i Gatti sa essere irresistibile. La prima volta che gli demmo da mangiare sul terrazzo, lui finì la metà del contenuto del piatto e se ne uscì correndo verso il giardino, per tornare 5 min dopo con una gattina, che presumiamo sia stata la mamma, alla quale offrì l'altra metà rimasta e si sedette al suo fianco con sguardo tenero, estasiato e orgoglioso per quello che aveva fatto. La gattina ci ringraziò e dopo poco ci salutò e usci al suo destino. Non l'abbiamo vista più ... anche se l'abbiamo cercata nei giorni seguenti.

Da quel momento però Mio ci rubò il cuore per sempre e lui ci scelse come famiglia ... felice di appartenervi.

Non dubitando che fosse un gatto domestico, ci siamo presentati nella Reception dell'albergo per avvertire della presenza del gattino, in modo di evitare preoccupazione e angoscia al presunto proprietario.

Purtroppo ci siamo sorpresi della reazione di un manager della reception, il quale ci ha quasi intimato di consegnare a lui il gattino per farlo "ritirare da un'associazione di protezione animali". Il mio intuito e la mia esperienza di tanti anni dedicati a salvare animali mi fece indagare oltre, risultando che l'informazione fornita dal manager non corrispondeva alla realtà dei fatti.

Tutto ciò, assieme a dei commenti raccolti da persone europee che lavorano in questi posti, sulle abitudini di questi grandi alberghi resort del Mar Rosso di catturare regolarmente i gattini che cercano da loro rifugio e abbandonarli lontano nel deserto, ci fece concludere che la vita di Mio fosse in pericolo e decidemmo di fare il possibile per salvarlo. Purtroppo, non avevamo allora né il tempo, né i mezzi, né le conoscenze per assicurarle un futuro felice.

Nel frattempo, Mio ci ha amato senza ritegno e pensava sen'altro di aver finalmente trovato la sua famiglia. Di giorno stava con noi e la sera usciva a fare le sue incursioni notturne, ma il mattino ci svegliavamo sempre con un dolce miao di benvenuto al nuovo giorno. Mio è un amore .... Mio... Amore Mio.

Non dimenticherò mai il suo faccino fuori della scatola di cartone, fiducioso, appoggiato alla mia mano, mentre con due ore di viaggio, solo di andata, lo portavamo a un villaggio, dove una signora italiana ci aveva assicurato di essere esperta di gatti e che si sarebbe presa cura di lui, per sempre.

Cosi non è stato. Cosi non è... Avevamo riposto la nostra fiducia in una persona non preparata a gestire questa situazione. La signora non seppe stare vicino a Mio in questo suo importante cambiamento di vita. Mio si trovò all'improvviso, spaventato, piccolo e solo, scaraventato in un posto enorme, in un territorio sconosciuto e dominato da altri gatti. Non gli fu permesso dai gatti dominanti di recarsi ai posti dove si mangiava. Per cui Mio tentò di ritornare a casa e si perse per ben una Settimana. >> Appena venni a conoscenza della situazione, presi il volo di sabato dall'Italia a Hurghada e da là a Marsa Alam in macchina, solo una settimana dopo essere tornata a Italia, settimana di pianti, tensioni, dolore e tanti sensi di colpa per l'incertezza sulla vita di Mio. >> Arrivata al resort, percorsi per 4 giorni senza sosta dalle 4 del mattino alle 9 di sera l'enorme villaggio, mostrando a tutti la foto di Mio e chiedendo con angoscia aiuto per trovarlo. Ispiravo pena perché la stanchezza e il dolore mi impedivano di controllare il pianto. Temevo che fosse ferito e sofferente. Effettivamente, l'aiuto di tanti ospiti, italiani e non e del personale dell'albergo diede i suoi risultati e il martedì, in tarda serata, Mio fu avvistato al bordo del deserto. Venne quindi raccolto e chiuso in una stanza in attesa del mio arrivo. Speravo non fosse l'ennesima falsa allarma. >> L'incontro fu magico. Chi ci vide non poté fare a meno di piangere. In me scoppiarono senza ritegno profuse lacrime di sollievo mentre Mio, magro, ferito e disidratato si lanciava tra le mie braccia con amore e fiducia per acciambellarsi sul mio petto.

I giorni seguenti, dietro consiglio di una veterinaria comportamentale di Italia, insegnai a Mio un suo territorio e il percorso per tornare alla mia stanza e quella della signora in questione, per mangiare e dormire. Mio si abituò con mio grande sollievo, anche se avvertivo ancora la sua voglia di tornare alla sua famiglia e alla sua casa di origine. Ma la mia presenza lo rassicurava. >> Senza aver trovato un'alternativa valida, Il sabato seguente (16/06) partii per l'Italia, lasciando Mio sempre alla stessa signora, ma in una situazione più stabile con un punto fisso a cui fare riferimento per essere nutrito. Ma il cuore di mamma era ancora inquieto ... Infatti, l'altro ieri, abbiamo appreso che per motivi di lavoro la signora non potrà tenere Mio oltre questo mese di Luglio. >> Non dormo più, non mangio più. Lasciare Mio senza un punto di riferimento che lo protegga e custodisca in questi posti vuole dire mettere a rischio la sua esistenza e fargli vivere una vita di privazioni. Lo stesso succederà a tutti gli altri gatti del resort e per loro piangerò per sempre come per tante altre atrocità inflitte dalla razza "umana" ogni secondo. >> Ma Mio no, per favore, non posso pensare a questa fine per lui e devo tentare di salvarlo, spero, anche con il Vostro gentile aiuto. Da domani inizierò a fare i documenti ma se non ho un posto dove portarlo, non otterrò l'autorizzazione. Non è facile trovare questo posto. Portare Mio in un appartamento in Italia o in una casa con giardino dove può facilmente andare sotto una macchina (che non ha mai visto) sarebbe un grande errore. L'unico modo è trovare una famiglia che ami i gatti e sappia capirli, che viva con un gran terreno a disposizione ma ben recintato. Mio non saprebbe sopravvivere in un posto senza umani come riferimento e in territorio ostile. Al primo inverno morirebbe. Sarebbe una situazione troppo difficile per lui.

Nel frattempo, Mio è stato sterilizzato (per cui non può più avere la propria famiglia) sverminato, vaccinato (anche contro la rabbia) e tatuato. >> Mio si merita una vita felice.

Se potete, aiutatemi, per favore, a salvare al meno Mio. Con tante speranze.

Sonia "

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