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PROV DI BERGAMO, 26/01/2012 – ADOTTABILE NORD E CENTRO ITALIA
Omero è questo piccolo che vedete dalle foto, un bellissimo incrocio volpino dal pelo folto ramato, è una taglia media contenuta, molto bello. Omero non è vecchio, ha solo 5 anni, ma è completamente cieco. Ha una storia tristissima di abbandono e di fuga, Omero è stato recuperato dai vigili del
fuoco mentre stava annegando in un fiume a Salerno. Era cieco e vagava per le campagne, da cosa stava scappando? Forse cercava un po’ di cibo, una casa, solo qualcuno che non lo scacciasse. E così è entrato nell’acqua, non vedendo forse pensava che fosse un piccolo ruscello, di trovarsi presto dall’altra parte. Invece quell’acqua era un fiume, e se lo stava portando via.
Dopo il salvataggio dei vigili del fuoco, semiannegato, è arrivato al canile, un canile che ospita quasi 600 cani e pur con tutta la buona volontà delle volontarie potete immaginare come sia la vita di Omero. Le volontarie dicono che è dolcissimo, buono con gli altri cani e un amore con le persone.
Per un cane cieco il canile è una condizione terribile, non c’è qualcuno che si occupi di lui, che gli dia buone pappe o una coperta calda contro il freddo, che al sud ogni inverno è terribile. Ogni cosa in canile è motivo di paura, tutti i rumori, gli odori forti, perfino mangiare per un cane cieco non è facile, le ciotole in canile spesso sono prese d’assalto dai cani grandi e lui non vede, non sa, non può difendersi.
Molto, molto raramente lo fanno uscire nello sguinzagliatoio di cemento, ma in genere resta sempre solo chiuso nel suo box, e quando si muove va a sbattere contro le pareti. Non ha più profumato l’aria fresca, non ha più sentiro il tocco morbido dell’erba verde sotto le sue zampe. Per lui che non vede, sentire l’erba, profumare gli alberi, sarebbe una consolazione immensa, un motivo di vita. Ma nessuno lo ha più portato a passeggio. Omero vive questa vita che è una non vita, da molto tempo ormai. Ognuno di loro spera, ma lui può sperare solo in un angelo che gli apra le porte della sua casa, che lo accolga. Noi ve lo porteremmo fino alla soglia di casa, come un dono speciale con il cuore infiocchettato, con la scritta, fragile, vi prego amatemi.
Le volontarie dicono che Omero non abbaia quasi mai, sa andare al guinzaglio, va d’accordo con gli altri cani, ed è un cagnolino buonissimo.
Vi prego salvatelo, è ancora giovane, non possiamo credere che sia stato salvato dall’annegamento solo per questa condanna, il canile, una morte ugualmente dolorosa, solo più lenta. Noi vogliamo sperare che se la vita ha permesso di salvarlo ci fosse una ragione, che avesse in serbo per lui qualcosa. A volte la vita fa molto, ma poi ha bisogno dell’aiuto di noi, che ci sentiamo così fragili eppure possiamo essere così grandi, degli esseri umani, siamo noi che abbiamo le mani, la voce. Aiutiamo la vita, facciamo che quanto è accaduto quel giorno al fiume abbia un senso.
Omero ci aspetta, non vagherà più solo, incespicando, rischiando di annegare, cercando nel buio qualcosa, vivrà con noi la sua piccola vita, eppure non così piccola perché la vita questa sua piccola vita l’ha voluta salvare. Adesso compiamo noi l’ultimo gesto di amore.
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