GRAZIE ALL’AIUTO DI TUTTI VOI, TRASFORMATO DAL RELITTO PIETRIFICATO E PIAGATO CHE ERA IN UN CANE BELLISSIMO E NORMALE.
CURATO, RICRESCIUTO IL PELO, LO ABBIAMO RICONOSCIUTO E POSSIAMO DIRVI LA SUA STORIA:
DUCCIO HA 4 ANNI E MEZZO, ERA UNO DEI CANI RANDAGI DI QUESTA CITTA’ IN PROVINCIA DI PALERMO, AVEVA IL SUO QUARTIERE DA QUANDO ERA NATO, ERA SEMPRE STATO QUI.
POI, UN ANNO FA SCOMPARE, TUTTI PENSANO CHE SIA MORTO.
RIAPPARE A GIUGNO IN QUESTE CONDIZIONI, AL PUNTO CHE NESSUNO LO RICONOSCE.
NON SAPPIAMO COSA SIA SUCCESSO, MA NON SI E’ ALLONTANATO DA SOLO. QUI AVEVA CHI LO ACCUDIVA, LE SUE CASE, LE SUE STRADE.
SICURAMENTE E’ STATO PRESO DA QUALCUNO, RINCHIUSO E RIDOTTO IN QUESTO STATO E POI ABBANDONATO.
ORA DUCCIO E’ IN UNO STALLO, MA CERCA UNA CASA CHE SIA FINALMENTE LA SUA.
REIMMETTETERLO SULLA STRADA SIGNIFICHEREBBE FARGLI RISCHIARE LA STESSA SORTE, LO STESSO ORRORE.
MA DUCCIO HA GIA’ TROPPO SOFFERTO.
E’ NEGATIVO ALLA LESHMANIA, ORA E’ UN BELLISSIMO INCROCIO PASTORE DI 27 KG.
NON DEVE FARE NESSUNA TERAPIA, E’ GUARITO, IL PELO LUCIDO, RICRECIUTO, ED E’ BELLISSIMO.
E’ SOLO RIMASTO UN PO’ LENTO NEI MOVIMENTI, NON CORRE, ALMENO NON ANCORA.
MA E’ UN CANE BRAVISSIMO CON LE PERSONE, VA AL GUINZAGLIO, E’ ABITUATO ALLA MACCHINA, VA D’ACCORDO CON GLI ALTRI CANI, RISPETTA I GATTI.
DUCCIO SI E’ MOLTO ATTACCATO ALLA PERSONA CHE LO HA SALVATO, LO SEGUE COME UN’OMBRA.
E’ GRATO COME UN CUCCIOLO, GLI FA I SORRISI, SI FA FARE LE COCCOLE E I GRATTINI, GLI STA SEMPRE AL FIANCO.
MA QUI NON PUO’ RIMANERE.
DIAMO A DUCCIO UNA CASA SUA, QUALCUNO DA AMARE E DA SEGUIRE.
CHE POSSA ESSERE FELICE E FEDELE PER TUTTA LA SUA VITA.
URGENTE AIUTO PER DUCCIO:
QUESTO CANE E’ STATO TROVATO IMMOBILE FRA I RIFIUTI, SEMBRAVA UN RIFIUTO LUI STESSO, NON SI MUOVEVA PIU’.
SEMBRAVA PIETRIFICATO, LA ROGNA AVEVA RICOPERTO TUTTO IL SUO CORPO, IMMOBILIZZANDOLO, SOTTO C'ERANO DELLE PIAGHE.
NON RIUSCIVA A MUOVERSI NE’ A MASTICARE, PROBABILMENTE E’ STATO SEMPRE TENUTO LEGATO E POI SCARICATO TRA I RIFIUTI.
L’inserto di Bell’Italia di queste mese si apre con un servizio dal titolo: “Palermo, bellezza da vertigine”, e noi vorremmo che una volta, una sola, non fotografassero i nobili e decadenti palazzi barocchi, che si affacciano su ampie vie spaziose di pietre luccicanti già di mare, né le colline piene di agrumeti no, vorremmo che fotografassero i canili di Palermo, i cani di strada di Palermo, la gente di Palermo. Soprattutto la gente di Palermo.
Quella gente che quasi settimanalmente ci costringe a vedere cose orribili fatte sui cani. Si, anche a noi le foto che ci arrivano da Palermo danno le vertigini, ma non di bellezza, bensì di orrore.
Ecco Duccio, trovato abbandonato tra i bidoni della spazzatura, non si muoveva neanche più, un rifiuto in mezzo ai rifiuti. Era quasi indistinguibile.
Solo che lui è un cane, ed era ancora vivo. Lo stavano lasciando morire di fame, perché lui non riesce più a nutrirsi.
Lo hanno tenuto legato per molto tempo, sul suo povero collo ci sono i segni incisi di un collare, e poi scaricato nell’immondizia.
Duccio ha forse 6-7 anni, ed è in pericolo di vita. E’ come cementato, la rogna ha coperto tutto il suo corpo, immobilizzandolo. Sotto ci sono delle piaghe che si aprono e sanguinano quando si muove. Per questo resta immobile. Le mascelle sono rigide, non riesce a masticare.
E’ arrivato in canile 5 giorni fa e due giorni dopo dall’arrivo, a nostre spese lo abbiamo fatto portare da un veterinario.
Non sono riusciti a fargli il prelievo del sangue, 12 volte lo hanno bucato, non usciva sangue. La rogna che lo ricopre è spessa 3 cm, e gli occludeva le orecchie, che erano anche piene di zecche. Era sordo. E gli manca mezzo orecchio, tranciato.
E’ stato lavato, gli sono state liberate le orecchie e puliti gli occhi, che ogni ora si riempiono ancora di pus. Ora ci sente, e ci vede.
Gli abbiamo comprato i ****, antibiotici e vitamine. Ora in canile è in un box isolato, perché la sua rogna è infettiva.
Duccio pesa 19 Kg. Non riesce a muovere le mascelle, ha piaghe che si aprono dappertutto, ogni giorno acquistiamo tritato con carote, che Duccio divora senza masticare.
Non si capisce di che colore è, di che razza è, forse è un molossino, sembra un rifiuto. Infatti fra i rifiuti non si muoveva nemmeno, sembrava anche lui un sacchetto di calce.
Non si riduce così un cane in pochi giorni. Ci vogliono mesi, anni di sofferenza per ridurlo così.
Questo povero cane ridotto così dall’uomo, ci fa ricordare le parole del Maestro Pitagora : “Tutto quello che gli uomini fanno agli animali gli verrà restituito con la stessa moneta”.
E a quelle persone che lo hanno ridotto così, pietrificato, e poi quando non si muoveva più e non mangiava più lo hanno scaricato fra i rifiuti, la terra non sarà grande abbastanza per nascondersi a queste parole.
A tutti gli altri, a chi può e vuole, chiediamo non un’adozione, che sarebbe ora impossibile, ma un ‘aiuto per farlo vivere.
Duccio potrà riprendersi, potrà diventare un cane normale, potrà ricrescergli il pelo, e allora lo conosceremo.
Ma ci vorranno minimo 6 mesi. Ogni settimana dovrà essere portato da un veterinario per le cure, e appena si riuscirà, bisognerà fargli un prelievo completo del sangue.
Fra 25 giorni non sarà più infetto e noi vorremmo portarlo in uno stallo casalingo. Se deve rimanere immobile, che almeno sia sull’erba, guardando il cielo e le stelle. Allora forse per la gioia, Duccio si muoverà ancora.
Non può rimanere chiuso in un box umido di cemento, senza vedere nulla , senza uscire mai. Vorrebbe dire ucciderlo una seconda volta. E la sua sfida alla morte è appena iniziata.
Duccio può migliorare, può guarire, ma ci vuole tanta pazienza e tanto lavoro.
Abbiamo bisogno di donazioni, di aiuti economici per pagargli le cure, i ****, i lavaggi, il veterinario e i prelievi, e per pagare uno stallo casalingo, dove possa a poco a poco riprendersi.
Duccio è buono, si fa accarezzare, ha capito che lo stiamo aiutando. Ha capito che ha incontrato degli esseri umani.
Ma è depresso, triste, stanco. Non vuole più vivere. Non vuole più soffrire così.
La malattia e la debilitazione lo hanno privato di tutto, si muove a stento, perché appena si muove le piaghe sulle zampe e sul corpo si aprono e lui perde sangue.
Ma adesso mangia, lo stiamo curando. E combatterà, con noi, per vivere.
Qui siamo lontano dal paradiso. Aiutateci a salvarlo, perché dopo l’inferno, anche lui conosca un suo paradiso.
Perché Duccio viva.
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